mercoledì 24 marzo 2010

Le minacce son pericolose

Raccolgo una testimonianza della sig.ra Bozzoni, esponente del PDL a Lonato, e compagna del candidato sindaco Antonio Roscioli per le elezioni comunali, nella lista Uniti per Lonato. Gli eventi alla quale si riferisce sono del 2009, e ruotano attorno al sollevamento di Roscioli dalla carica di vicesindaco, che coprì per i primi quattro anni del mandato Bocchio, e con il quale fu eletto.

Nicola [Alberti, candidato per la lista Bocchio PDL/Lega], a volte basta poco perché la gente cambi, soprattutto se si affida ai suggerimenti e alle lusinghe di cattivi consiglieri. Non voglio entrare nel merito della questione di Luigi [Del Prete, lonatese], che rispetto, ma con il quale ho da condividere poco, neppure un percorso politico che invece avrebbe dovuto essere cemento con te, ma posso garantirti che non sempre serve denunciare.
Vedi, a volte per accontentare un urside, basta lanciargli un germoglio di bambù e quello corre felice e gongolante, ma per non deludere un essere umano, devi avere rispetto della sua dignità.

Definire delle minacce è complicato, perché possono assumere le vesti più disparate: a volte sembrano consigli, magari recapitati da persone amiche che, forse ignare e convinte di farti del bene, vengono prese in giro.
Pensa che a Luglio, circa una settimana prima di ricevere il volantino anonimo, venni avvisata da una persona amica che un assessore di Lonato era andato a riferirle di alcune voci che "aveva sentito" in giro in paese. Mi parve strano che questo accadesse a 10 giorni da quando si comprese, in un consiglio comunale di fine giugno, che Roscioli e Orioli non avrebbero appoggiato la ricandidatura di Mario Bocchio e lo fecero capire chiaramente, con delle eccezioni ad una lottizzazione molto cara alla maggioranza e facendo capire che non avrebbero votato la Salera, e più tardi il PGT, ma tanto fù.
Ringraziai, chiarii la situazione, ma non mi smossi una virgola: nessuno di noi avrebbe votato la Salera e il PGT, nè in consiglio nè in commissione. Essendo però allarmata decisi di avvisare alcune persone dell’accaduto, in modo che anche altri sapessero quello che mi si stava rovesciando addosso.
Ed ecco che, poco dopo, le voci divennero parole, sparse per ogni dove, nero su bianco, anonime, schifose come chi le aveva scritte: e leggendole, capii che erano le stesse riferitemi una settimana prima.
Quel volantino voleva mettere in correlazione diretta me con il vicesindaco, calunniare me per colpire lui, sistema che in letteratura ha un nome che mi fa paura solo pronunciare.
Di primo acchito, pensai a un tiro mancino delle forze di minoranza, ma alcune persone, anche in lista con te, mi dissero di guardare dentro alla mia area di appartenenza. Non so cosa intendessero dire.
Denunciai, certo, ma non servì a nulla, anche perché, in altri casi, le telecamere del paese funzionavano benissimo, ma proprio all’inizio di Luglio era stato deliberato il cambio del tipo di telecamere, da analogico a digitale, per cui rimasero spente proprio da pochi giorni dopo quel consiglio comunale, fino a pochi giorni dopo il mio volantino anonimo. Destino, forse…
Dopo di me, partì l’attacco al Vicesindaco e questa è storia, ma la componente di A.N. non votò la Salera e non votò il PGT.
Per amore del mio partito cercai anche di portare avanti il mio percorso politico, cercando di unire ciò che tornava più comodo ad alcuni dividere. Provai a convincere tutti a partecipare all’inaugurazione della sede del PDL, cercando di affievolire le tensioni, offrendo al Sig. Facchinetti l’incarico condiviso di seguire il tesseramento: nulla! Durante l’inaugurazione, alcune persone vicine al sindaco, impedirono ad un giornalista di raccogliere una mia dichiarazione e lo accompagnarono fuori, poi tornarono indietro e dissero alla gran parte degli ex appartenenti di A.N. di andarsene, in quanto non graditi.
Feci finta di nulla, non volevo che qualche “divide et impera” sancisse questa frattura all’interno del PDL e, con una mia collega di partito e in qualità di Dirigente Provinciale del PDL, mi recai comunque alla cena di Natale del PDL di Lonato, ma fui cacciata,volgarmente e in malo modo, e di fronte alla mia rinuncia e uscita dal locale, fui seguita da un assessore, che non mancò di assalirmi verbalmente davanti alla gente che entrava, tanto che, un altro assessore lo venne a distogliere dall’impresa, forse temendo il peggio.

Quindi, per lanciarti [a Nicola Alberti] un messaggio consono al Vangelo, quello che dovete fare, fatelo subito, ma smettete di stupirvi di quello che accade e ricordate che di tutto questo siete stati avvisati e non potrete dire che non sapevate.

Il testo originale con la discussione è QUI.

1 commento:

  1. devo farvi presente che il sig. riscioli dopo che e stato licenziato dal comune,e passato casa x casa delle persone che conosceva, ha diffamato bocchio e la giunta poi non contento si e messo ha scrivere volantini.cosa ce stato a fare in giunta x 4 anni? a prendere solo lo stipendio? e non parlatemi di minacce qui la minaccia e di avere persone cosi che vogliono governare .andate in comune e fatevi scartabellare gli atti x la vendita del palazzo carpeneda.non e stato venduto x 1.300.00€ ma 1.200.00€ ed e stato venduto da un funzionario al di fuori del comune,non dal riscioli e nemmeno dal sindaco. e questa e solo una menzogna ce ne sono tante altre,tutte da poter visionare basta andare in comune e domandare,io lo fatto!!!

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