E' notizia di questi giorni, che il sindaco uscente Mario Bocchio è indagato dalla procura della repubblica per avvelenamento colposo, in quanto presidente di Garda Uno, l'azienda che gestisce la distribuzione dell'acqua in alcuni comuni del Garda, tra cui San Felice del Benaco, e responsabile di un avvelenamento di massa di 1500 persone. Ma a Lonato?
A Lonato, il gestore non è Garda Uno, ma A2A, ex ASM. Le analisi chimiche effettuate da quest'azienda negli anni hanno mostrato una quantità di nitrati e nitriti molto elevata. Questo difetto delle acque nel sottosuolo lonatese ha fatto sì che A2A abbia abbandonato l'idea di scavare alcuni pozzi a Lonato, essendo l'acqua non bevibile.
Un altro punto dolente è l'acquedotto cittadino, che pare non essere perfetto. Risulta infatti dalle testimonianze di alcuni lonatesi (tra cui un costruttore edile), che sul territorio di Lonato siano presenti più di 3 km di acquedotto costruito negli anni '60, con un materiale chiamato cemento-amianto.
L'amianto è una sostanza che, se inalata, può provocare:
* asbestosi, una grave malattia respiratoria che conduce ad insufficienza respiratoria con complicanze cardiocircolatorie;
* carcinoma polmonare, il tumore maligno più frequente e che si verifica anche per esposizioni a basse dosi;
* mesotelioma della pleura, un tumore altamente maligno.
L'amianto bevuto potrebbe non essere pericoloso, in quanto è riconosciuto come cancerogeno soltanto se inalato; non mancano comunque, nel mondo scientifico, anche le voci contrarie. Comunque sia, è un dato di fatto la presenza di fibre di amianto all'interno dell'acqua che arriva ai rubinetti di molte famiglie, soprattutto nella frazione di Esenta, ma anche a Sedena: risulta infatti che, in entrambe le frazioni, i tubi in amianto siano stati più volte rotti e riparati, con conseguente dispersione di materiale.
La situazione dell'acquedotto pare comunque non attrarre l'interesse delle istituzioni, a Lonato. Alla mia richiesta di avere una copia della mappa delle tubature, infatti, il comune mi ha invitato a rivolgermi ad A2A.
lunedì 15 marzo 2010
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Almeno 2000 persone con disavventura intestinali
RispondiEliminaQuando si vuole fare informazione sarebbe opportuno informarsi prima, così si evita di dire stupidaggini.
RispondiEliminaMa si può sempre migliorare...
Gino, son d'accordo con te, per questo m'informo prima di scrivere. Magari mi sono perso qualcosa, non lo escludo... che cosa c'è di sbagliato?
RispondiEliminaGrazie
L'uso del cemento amianto negli acquedotti non è prerogativa di Lonato, ma era una tipologia di materiale assai diffusa per le reti posate negli anni '60. Non presenta alcun pericolo per la salute perchè l'interno del tubo è "foderato" di concrezioni calcaree dovute alla durezza dell'acqua che vi transita e quindi non vi è contatto con le fibre di amianto. Inoltre qualsiasi intervento su acquedotti con questo tipo di materiale deve essere eseguito da ditte abilitate, rispettando precise procedure operative ed è soggetto a rigidi controlli da parte dell'ASL. I cittadini possono stare tranquilli.
RispondiEliminaQuesta è la realtà.