sabato 20 febbraio 2010

Giovanni Prandini condannato

Nei giorni scorsi, è stato condannato al risarcimento di 5 milioni di euro Giovanni Prandini, ex ministro dei lavori pubblici e padre dell'uscente assessore ai servizi sociali del comune di Lonato del Garda, Ettore Prandini. Il ministro dei lavori pubblici disponeva in quegli anni del potere di sostituire il bando di concorso con l'appalto a trattativa privata, da usare a fronte di urgenze eccezionali: Prandini, ha sentenziato la corte dei conti, avrebbe abusato di questo strumento.

Oltre ad essere stato condannato al pagamento della maxi-multa, Prandini era stato in primo grado condannato anche al carcere, poi la condanna fu poi annullata e che oggi non è più formulabile, come spiegato dalla sentenza d’appello della Corte dei conti:
«Gli elementi probatori formatisi nel penale sono divenuti inutilizzabili in quella sede per norma sopravvenuta, mentre in origine erano corretti [...]». E' cambiata la legge.

Le stesse prove, usate per il processo amministrativo, l'hanno portato alla milionaria condanna. Prandini è stato condannato per «aver posto in essere un sistema diffuso di appalti a trattativa privata, solo in parte giustificato con la ricorrenza dell’eccezionale urgenza ovvero riferibile a particolari leggi speciali; nell'avere, nella ammessa qualità di tesoriere di corrente del partito della DC, ricevuto somme finanziarie provenienti da imprese aggiudicatarie di appalti a trattativa privata, appartenenti al gruppo di quelle politicamente protette; nell’aver quindi determinato, tollerato e non efficacemente contrastato un sistema clientelare esteso alla struttura centrale e periferica dell’Azienda; nell’aver violato i propri obblighi di servizio che, fra l’altro, gli imponevano il rispetto più rigoroso dei principi di buon andamento e imparzialità; nell’aver consapevolmente accettato lo sviluppo di un diffuso sistema improntato sulla clientela, a nulla rilevando la circostanza (meramente ipotetica) che le dazioni delle imprese non finivano "nelle sue tasche" bensì venivano girate alla corrente partitica di riferimento».

La reazione dell'ex ministro non si è fatta attendere:
«Dopo quattrodici anni di processi, senza alcun patteggiamento, si è accertata la mia correttezza con l’assoluzione con la formula più ampia "il fatto non sussiste" e la corte d’Appello di Perugia mi ha liquidato una somma per il danno morale subito.
Ora a diciotto anni dalla mia cessazione quale ministro dei Lavori pubblici, la prima sezione della Corte dei Conti non avendo espletato alcuna indagine, non avendo sentito nè me nè i loro colleghi magistrati della Corte di Conti, ignorando le leggi speciali varate dal Parlamento per Italia ’90, per le Colombiane, per Valtellina, Val Brembana e Val Camonica, oltre alle norme della protezione civile, ha sentenziato senza alcun riscontro
».

4 commenti:

  1. oggi a Lonato gli appalti saranno anche fatti bene grazie ai dirigent, ma per le consulenze decise dalla giunta.... apriti cielo: la "LEGA MAGNONA" ha preso il posto della DC dei tempi.

    RispondiElimina
  2. Tipo? Puoi essere più specifico?

    RispondiElimina
  3. Credo che l'anonimo1 si riferisse, per esempio, alla consulenza che il comune ha commissionato a Sintesi, azienda affiliata Brescia Mobilità, per la stesura di un piano del traffico per il centro storico. Si vocifera che tra i dirigenti di Sintesi ci sia la sorella di Ettore Prandini (il nostro assessore ai servizi sociali), ma non ho avuto modo di verificare la questione.

    Comunque, la consulenza non è ancora stata resa pubblica: vedremo se la giunta vorrà usarla per la campagna elettorale (sarebbe un colpo basso, visto che la paga il comune). Di sicuro dovrebbe essere poco economica.

    RispondiElimina
  4. E' la Presidente di Sintesi.

    RispondiElimina