Anche La Cittadella, l'associazione culturale fondata da Damiano Scalvini e Luigi Del Prete, ha stilato un programma elettorale culturale, invitando le liste ad aderire alla sua idea di politica lonatese.
Il programma (QUI), sottoforma di lettera aperta agli elettori ed alle elettrici di Lonato, tocca molti dei temi che ci si aspettano da un vero programma elettorale, di veri candidati alla poltrona di sindaco.
Questi i punti salienti del documento:
L'introduzione invita i governanti a non operare uno spreco insensato del territorio, senza possibilità di ritorno, indicando come la strada giusta da seguire sia la tutela delle generazioni future, lasciando spazio anche per le loro esigenze.
Il pluralismo delle culture viene indicato come la garanzia nei confronti di tutti i processi di appiattimento.
Per l'urbanistica, il programma ritorna a porre l'accento sull'esigenza di un uso del territorio più rispettoso delle tradizioni, invitando l'amministratore a non spalmare in modo uniforme gli edifici in tutto il territorio, ma decidere coerentemente dove e quanto edificare. E' chiaro poi l'invito allo stralcio di tutte le lottizzazioni che generano nuove zone residenziali, prediligendo il recupero edilizio.
Nel settore dei lavori pubblici, si richiede anzitutto la definizione di un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) in armonia con quello di Desenzano, per la difesa di Maguzzano e del Lido di Lonato; necessaria anche la riqualificazione del lungolago, con accessi pedonali e individuazione di aree parcheggio gratuite.
Un'altra richiesta è di tutelare l'area del Venzago e Madonna della Scoperta, perché queste aree siano valorizzate dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Infine, abbiamo la richiesta di una rete di piste ciclabili ed il recupero delle realtà storiche locali, ma anche del porta a porta per la raccolta differenziata.
Per i servizi culturali, l'apertura è sul museo cittadino per l'esposizione dei reperti archeologici e storici locali, oltre che sul museo parrocchiale e la villa romana delle pozze, da affiancare a San Martino, la pieve di San Zeno, la fornace, Polada, Lavagnone e Cattaragna.
Per il turismo, si chiedono vere politiche di promozione turistica, con una commissione turismo attiva che coinvolga tutti gli enti e le realtà associative che si occupano di cultura e turismo. E' lanciata anche l'idea di un ostello e di un evento gastronomico di importanza interregionale.
Sul commercio, si richiede la destagionalizzazione degli eventi, spalmando mostre, fiere e mercatini sia in centro che nelle frazioni.
Per i servizi alla persona, si chiedono scontistiche dalle attuali tariffe dei servizi comunali (Quoziente Parma) ed aiuto economico alle famglie in difficoltà.
Per i servizi alla comunità, l'accento è posto sul risparmio, sugli impianti per il fotovoltaico ed il solare; si chiede anche la casa delle associazioni, ed un meccanismo che permetta di sveltire le pratiche ed eliminare il disagio di doversi recare negli uffici. Ultima menzione sul trasporto pubblico, la biblioteca e la piscina comunale.
L'ultimo capitolo del programma riguarda la gestione patrimoniale; si chiede una razionalizzazione e pianificazione delle risorse, oltre ad un modello di sviluppo eco-compatibile.
Viene posto un forte accento sugli oneri di urbanizzazione, tanto cari all'amministrazione Bocchio, che devono essere poi spesi da comune per le lottizzazioni (ma dai??) con costi che alla lunga sono maggiori dei guadagni: le famose opere di urbanizzazione, una volta fatte, devono essere mantenute e questo viene pagato dal cittadino e non dal lottizzatore.
L'ultima richiesta: una politica che non perda di vista lo scopo principale, cioè migliorare la vita dei lonatesi.
giovedì 25 febbraio 2010
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