L'azienda fioraia lonatese nata nel 1972, celeberrima in tutto il mondo, che vanta lavori negli Emirati Arabi, Egitto, Russia, Mali, Costa d'Avorio, Burkina Faso ed in altre nazioni più o meno esotiche, è nei guai con le tasse, e per questo è sotto procedura di fallimento: chiusura prevista il 31 dicembre 2009.
La ragione del fallimento è un debito di 7 milioni di euro, che la Paghera SpA deve a Equitalia (azienda pubblica per la riscossione dei crediti, ex Esatri) per problemi di IVA risalenti al 1997.
Gianfranco Paghera, titolare dell'azienda, ha dichiarato il 13 novembre 2009 sul giornale BresciaOggi che il fallimento è da imputare in toto alla burocrazia, visto che a fronte del debito di 7 milioni da pagare subito, l'azieda vanterebbe un credito di 9 milioni nei confronti dello stato a sua volta insolvente.
Il valore dell'azienda, sempre secondo Paghera, è di 18,5 milioni di euro, a cui devono essere sommati 3,6 milioni di euro in immobili; il fatturato annuo nella sola Italia è di 9 milioni, e sono in corso contratti per 4 milioni, cioè lavoro garantito fino a maggio 2010.
Secondo il verbale della guardia di finanza di Desenzano (3/11/2009) che ha perquisito gli uffici dell'azienda, le tasse corrispondenti al debito risulterebbero pagate, ma l'azienda non ne avrebbe mai dato comunicazione formale. Ad oggi, conti correnti e proprietà sono sotto sequestro.
Sono 75 i dipendenti che ad inizio novembre hanno ricevuto una lettera di licenziamento, ritirata a fine novembre, e che dal primo dicembre sono in cassa integrazione. In supporto dei lavoratori ci sono i sindacati Fai, Cisl e Flai Cgil, oltre all'amministrazione comunale di Lonato, la Coldiretti e l'associazione di solidarietà Terra, aria, acqua e fuoco (parrocchia e privati), che il 6 dicembre 2009 ha anche organizzato un pranzo di solidarietà che si è svolto all'oratorio parrocchiale.
Da domani martedì 22 dicembre, intanto, potrebbe iniziare lo sciopero ad oltranza dei dipendenti: è fissato a stasera, infatti, l'ultimatum per il pagamento degli stipendi arretrati di ottobre e novembre, che non è ancora stato effettuato.
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