La raccolta differenziata non è ''della plastica'', ma soltanto degli imballaggi in plastica; dal 1998 possono essere conferiti alla raccolta differenziata materiali quali
* bottiglie;
* flaconi;
* vasetti dello yogurt;
* cellophane termoretraibile (non quello da agricoltura ad esempio);
* blister da imballaggio in polistirolo.
Questi materiali possono essere conferiti al riciclo soltanto se vuoti e puliti.
In questa lista mancano moltissimi oggetti in ''plastica'', quali
* giocattoli;
* articoli di giardinaggio;
* bacinelle;
* gomma;
* pneumatici.
Questa seconda categoria di materiali costituisce, assieme a tutto ciò che non è plastica, un corpo estraneo. Se i materiali estranei superano:
* il 6% del totale, allora il valore del rifiuto diminuisce;
* il 20%, allora la raccolta differenziata è del tutto inutile.
I materiali di plastica che non possono essere riciclati, possono essere bruciati per generare energia, ma non devono essere inseriti nei contenitori per gli imballaggi.
In tempi più recenti, grazie alla quantità di rifiuti raccolti, si è ristretta la qualità dei materiali che possono essere riciclati; sono quindi stati esclusi:
* contenitori oltre i 5 L;
* contenitori non vuoti (bottiglie piene).
* materiali che si spezzettano durante il carico ed il trasporto, quali il polistirolo.
Ad oggi, la percentuale di materiale estraneo che viene conferito alla raccolta differenziata si aggira attorno al 10% - 15%. Se si dovesse raggiungere la quota del 20%, gli impianti convenzionati non accetterebbero più il materiale, di conseguenza non si saprebbe più cosa farne, e dovrebbero tornare in discarica.
Nell'anno 2008, ad un certo punto, si è superata la soglia del 20% ed i rifiuti non sono più stati accettati, con conseguente perdita d'immagine delle aziende che si occupano della raccolta, perdite monetarie, e perdite in quanto a ''motivazione dei cittadini'' nell'operare la raccolta differenziata.
Al fine di migliorare la qualità dei rifiuti che vengono inseriti nel circuito del riciclo, si sono operate due scelte:
* adozione di cassonetti di piccola apertura, in modo tale che determinati rifiuti non possano essere inseriti;
* gestione delle aree ecologiche, in modo tale da permettere a chi ha grandi quantità di rifiuti, di smaltirli correttamente.
Grazie a queste soluzioni, la qualità della plastica raccolta è migliorata significativamente, mentre la quantità di materiale non corretto è scesa di circa il 10%.
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