Proloco e Comune (1)

Questo articolo vi arriva grazie alla segnalazione di "Birambo".

C'è una forte e diffusa delusione all'interno del CD (Consiglio Direttivo) della ProLoco di Lonato, che il mese scorso ha rassegnato in blocco le dimissioni. Delusione per il comportamento del referente con il comune, l'assessore Valentino Leonardi.

Il rapporto conflittuale tra Proloco ed amministrazione è un affare antico, che dura da almeno dieci anni. Le amministrazioni che si sono succedute prima incoraggiavano la proloco ad organizzare eventi, poi però chiedevano tutte le ricevute dei pagamenti e di fatto sostenevano soltanto i rimborsi delle spese, a volte nemmeno totalmente: questo ha portato ad una situazione di stallo, una servitù della Proloco nei confronti dell'amministrazione comunale, che ha tolto all'associazione qualsiasi forma di autonomia, arrivando anche a negarle il suolo pubblico.

Nella giornata di ieri sul Giornale di Brescia è apparsa una dichiarazione dell'assessore Leonardi, che riporto integralmente:
«Da anni inserisco su tutte le locandine che reclamizzano le manifestazioni la collaborazione della Pro loco. Loro però, nonostante i 200 iscritti, attirati temo più dallo sconto sull’assicurazione auto che dall'idea, non sono per nulla attivi. Ho chiesto che si diano da fare, che ci aiutino anche dal punto di vista materiale e operativo, cioè che i soci collaborino anche con un impegno materiale. Che significa correre, aiutare ad allestire manifestazioni, a pulire perché sono stanco di alzarmi alle 6 del mattino per fare quello che potrebbe fare la Proloco. Non hanno voglia di impegnarsi anche dal punto di vista fisico e materiale per collaborare a realizzare le iniziative. Perché andare alle inaugurazioni sono capaci tutti».

A queste parole, la Proloco, ancora una volta offesa, ricorda che «non siamo una cooperativa di facchinaggio a gratis, neanche sottopagati». Se è vero infatti che la maggior parte delle tessere associative vengono vendute a causa di un accordo tra UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia) ed una compagnia di assicurazioni, è anche vero che la parte attiva di Proloco è molto ridotta, e composta da persone che non sempre hanno la forza fisica, la voglia o il tempo di fare facchinaggio; e poi, ricorda ancora la Proloco, «lui è pagato, noi no».

In questo quadro, qualche mese fa l'assessore ha organizzato un incontro tra le Proloco di Lonato e Carpenedolo, a suo dire molto attiva; nell'incontro, però, è risultato anche che a Carpenedolo ci sono circa 50'000€ di finanziamenti, che l'associazione può gestire come meglio crede, mentre a Lonato «noi siamo a gratis, non vediamo neanche una lira».

Sulla collaborazione all'organizzazione della sagra del santo patrono, ci sono state altre parole di fuoco. L'assessore Leonardi avrebbe prima chiesto alla Proloco di organizzare gli eventi, ma al momento di decidere cosa fare, Leonardi avrebbe risposto «L'organizzazione? Non è un problema», vale a dire che avrebbe organizzato solo lui: in questo modo, pubblicizzando l'organizzazione della Proloco, il comune avrebbe avuto accesso a dei finanziamenti regionali (per questo poi hanno usato la società Basket Aquile). Sempre sulla sagra, il consiglio dei soci ha lamentato che il comune ha fatto pagare a chi partecipava alla biciclettata il biglietto d'ingresso alle fornaci romane (2€), quando la Proloco è lì con dei volontari ogni sabato, e garantisce l'ingresso gratuito ai pochi visitatori che arrivano: l'amministrazione si è ben guardata dal pubblicizzare questa attività.