La raccolta differenziata a Lonato non è sufficiente. E' questo il quadro che emerge dal rapporto sulla gestione dei rifiuti nel 2009 redatto dall'Osservatorio Provinciale sui Rifiuti di Brescia. Il nostro comune si ferma soltanto al 39,55%, mentre lo scettro spetta al comune di Paderno Franciacorta, che supera il 79%.
Il grafico mostra come il primo sostanzioso balzo in avanti sia avvenuto nel 2000, subito dopo la cacciata del sindaco leghista Manlio Mantovani, che stava trattando per costruire un inceneritore in località Salera. Dopo il balzo del 1999/2001, la crescita rallenta per altri due anni, per tornare di moda tra il 2004 ed il 2005. Dopo le elezioni del 2005 la crescita si arresta (+0,24% tra il 2005 ed il 2006), per poi riprendere nel triennio 2007/2009 a ritmi di +4,89%, +5,35% e +4,04%.
Per quanto riguarda le tipologie, la parte del leone la fa il settore dell'umido e verde, che da solo copre quasi il 60% del raccolto: secondo taluni questo dato non è da tenere in considerazione, dal momento che nella maggior parte dei casi potrebbe essere recuperato direttamente in casa.
Tra i rifiuti classici, troviamo la carta al primo posto, poi il vetro, il legno e la plastica. Sotto la voce "altro" troviamo tantissimi materiali che dovrebbero essere recuperati, tra cui pneumatici, batterie e pile, alluminio, oli sia vegetali che minerali (spesso smaltiti illegalmente nei tombini o nel WC domestico), oltre a cartucce e toner di stampanti.
I rifiuti tecnologici (RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) coprono un misero 1,29%: questo dato dovrà essere tenuto in seria considerazione per gli anni 2010 e 2011, dal momento che il passaggio della televisione al digitale terrestre ha spinto molte famiglie a disfarsi del vecchio televisore, troppo spesso in modo non corretto. Va ricordato infatti che i rifiuti tecnologici sono un mix di sostanze tossiche e nocive che non ci si può permettere di abbandonare in discarica o bruciare nei termoutilizzatori.
mercoledì 15 dicembre 2010
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