venerdì 28 maggio 2010

Amianto in tavola

Durante l'ultimo consiglio comunale, tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche delle tubazioni in cemento-amianto. Visto che sono state dette alcune inesattezze, ritengo che sia meglio fare il punto della situazione.

Anzitutto, la quantità: secondo il consigliere Nicola Bianchi (Lega Nord, nella foto), portavoce dell'amministrazione in questo frangente, a Lonato sono presenti poche centinaia di metri di tubazioni:
  • 100 metri presso la cascina Olla (se ho capito bene il nome);
  • 75 metri a in Via ponte quadrello (Campagna);
  • 300 metri in località Fornasetta (Castel Venzago);
  • 30 metri a Sedena, in sostituzione.
  • la connessione Rassica - Cominello sarebbe già stata sostituita nell'ambito di lavori di ammodernamento della rete.
In questo elenco mancano la connessione tra Esenta e Brodena, posata negli anni '60 (si tratta di circa 2,5 km), il centro storico di Esenta, ed un tratto di Sedena che serve almeno due utenze, nella zona nord (circa 300 metri).

Come si è detto durante il consiglio comunale, studi anche moderni confermano la bassissima probabilità di contrarre tumori gastrointestinali a seguito dell'ingestione di fibre di amianto: 1 tumore ogni 100'000, se si beve acqua con amianto per 70 anni. Tuttavia, l'acqua potabile non viene usata soltanto per cucinare e bere: esistono tutta una serie di attività domestiche, come la pulizia di pavimenti ed abiti, che portano ad una disperione nell'aria di fibre di amianto, che possono essere inalate. L'uso domestico di acqua potabile, afferma un decreto ministeriale del 1996, può quintuplicare il livello di fondo di fibre di amianto normalmente presenti in natura.

Tutti i dati citati valgono, tuttavia, sotto un'ipotesi che le tubature siano integre. Testimonianze e rilevamenti fatti personalmente, al contrario, denunciano che le tubazioni in cemento-amianto presenti a Lonato sono state più volte riparate e modificate, in più punti della rete. Vale sicuramente la pena citare via Lamarmora, nel centro storico di Esenta: qui è possibile osservare diversi rattoppi del manto stradale, in corrispondenza di derivazioni recenti operate tagliando e non sostituendo tubazioni in cemento-amianto degli anni '60.

Dalle testimonianze delle persone che si sono interessate (i classici anziani che stanno ore a guardare i cantieri), appare chiaro che gli interventi fatti sulle tubazioni in cemento-amianto non vengono eseguite rispettando particolari procedure di sicurezza. La presenza di queste tubature ha spinto almeno un privato ad aprire il portafogli e sostituire di tasca propria un tratto della conduttura in cemento-amianto, a suo giudizio pericoloso in quanto oggetto di diverse riparazioni.

Ogni volta che si parla di tubazioni in cemento-amianto, inoltre, chi di dovere afferma che nel tubo sarebbe presente una protezione naturale: il calcare che, depositato all'interno della tubatura, impedisce il contatto diretto tra acqua ed amianto. Durante l'ultimo consiglio comunale, il sindaco Mario Bocchio (PDL) ha anche parlato di un biofilm, ovvero sostanze biologiche che creerebbero una barriera naturale. Purtroppo, l'acqua di Lonato non ha le caratteristiche biochimiche necessarie affinché questi due fenomeni si verifichino.

2 commenti:

  1. Una informazione in più....
    Le tubazioni di Eternit sono soggette ( per averlo visto direttamente già molti anni fa) a corrosione, causa umidità, correnti vaganti e altri fattori con riduzione dello spessore fino alla foratura : da qui, oltre all'inquinamento ed alla pericolosità per la salute umana per la quale non entro nel merito, ne derivano anche anche perdite di acqua per di più nel sottosuolo e non rintracciabili specie se il terreno circostante le tubazioni è ghiaioso e, quindi, favorevole a ricevere e drenare l'acqua, inquinata, verso gli strati più profondi

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  2. Intanto Binchi non era il portavoce dell'amministrazione ma relazionava in qualità di Assessore all'ecologia del comune di Lonato. Il 'giornalista' Morellato mai puntuale e sempre fazioso.

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