Pietre cinesi come i Lego

Passi un buco, passi un altro, ma ora la cosa comincia a non essere più indifferente. Dopo la morìa di paletti documentati nei mesi scorsi, che continua ma oramai non fa più notizia, la nuova moda a Lonato pare esser diventata quella di smontare e rimontare la "nuova" via Tarello.

Il primo attacco alle pietre è stato fatto proprio all'ingresso della chiesetta di San Giuseppe: sembra che le linee telefoniche avessero smesso di funzionare. Ne è nato un buco rimasto aperto per più di due settimane, poi richiuso, ma le pietre cinesi non sono state mai posate (alcune sono andate rotte, nel frattempo).

La seconda movimentazione di pietre è stata sul lato sinistro di via Tarello, davanti alla piazzetta dedicata a Vittorio Emanuele II: qui, al contrario, sono state rimosse le pietre ma non ci sono stati scavi. Ora la pavimentazione è nuovamente al suo posto, ma il rattoppo si vede e si vedrà sempre.

Il terzo ed ultimo (per ora) intervento è iniziato questa mattina, sul lato destro della via, sempre davanti a piazza Vittorio Emanuele II. La motivazione dei lavori, secondo alcune indiscrezioni, è da ricercare nel cedimento del terreno su cui poggiano le pietre. Un fatto normale, a detta di chi sostiene l'amministrazione.


Normale o non normale, sta di fatto che la piazza cinese si sta dimostrando sempre più ad alto tasso di manutenzione. La pietra rotta da un paletto scardinato, riparata quest'inverno, non ha retto alle sollecitazioni estive, ed è nuovamente crepata come prima.

Per quanto riguarda la pulizia della piazza, il fallimento è evidente. L'ordinanza del sindaco che impone agli ambulanti di proteggere le pietre dall'olio dei motori dei loro veicoli (che ha portato ad una sola multa, QUI) è ancora in atto; nonostante questo, però, il fondo stradale appare terribilmente maculato, come del resto è sempre stato. Ironia della sorte, pare che uno dei principali insudiciatori sia proprio un veicolo del Comune di Lonato.